Stanche, sudate. Qualcuna zoppica per il dolore forte ai piedi. Ma sono tutto orgogliose di essere riuscite anche quest'anno a trasportare il simulacro di Santu Srabadoreddu dalla pieve di Santa Maria Assunta, a Cabras, al villaggio di San Salvatore, con indosso il costume tradizionale del paese.

Stamattina 400 scalze hanno dato il via ai festeggiamenti in onore del Santo. Sono partite all'alba verso gli sterrati polverosi del Sinis. Otto chilometri a piedi sotto un sole caldissimo. Due ore e mezza di preghiera, di fatica.

E poi ecco che in lontananza si intravede l'antico villaggio, da oggi in festa. Ad accogliere le scalze sono stati gli applausi dei fedeli.

Molte non sono riuscite a trattenere le lacrime per l'emozione di avercela fatta anche questa volta. In poco tempo un tripudio di colori antichi illuminati dal primo sole della giornata invade così la borgata.

Ci sono donne di una certa età che rinnovano il voto ormai da una vita, ragazze giovani che per la prima volta accompagnano con devozione il santino. Ma anche tante piccolissime in braccio alle madri.

La processione è stata funestata da un incidente.

Efisio Camedda di Cabras, circa 70 anni, a causa del forte sole non ha visto che a un lato della strada erano in sosta diverse auto ferme proprio per permettere alla donne di passare. E così si è scontrato contro una macchina.

Sul posto immediatamente è arrivata l'ambulanza e l'anziano è stato trasportato all'ospedale di Oristano per accertamenti.
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