Una relazione che era iniziata nel 1992, quella fra le sedute dei Consigli comunali di Iglesias e la diretta radiofonica, e che sembra destinata a interrompersi.

Per le casse del Municipio sarebbe una spesa eccessiva e così l'amministrazione non ha rinnovato il contratto, chi vuole essere informato di quanto si discute può farlo dal vivo in aula.

La situazione va avanti da tre mesi e i consiglieri, bipartisan, durante le assemblee hanno manifestato il problema.

Valentina Pistis (Cas@Iglesias) l'ha definita una "grave mancanza di trasparenza amministrativa: un tempo qualcuno che ora si trova in maggioranza per la stessa ragione aveva occupato l'aula".

Per Gian Marco Eltrudis è "la metafora di questa amministrazione che non riesce a dare continuità a quello che ha sempre funzionato, figuriamoci se si parla di prospettiva e innovazione".

Il servizio, secondo le ultime linee giuda della Giunta, costa 7500 euro per nove mesi.

"Non trasmettendo le dirette radiofoniche del Consiglio - spiega Luigi Biggio (FI) - si fa un grave passo indietro rispetto alla trasparenza amministrativa la maggior parte degli ascoltatori preferisce la radio al web, strumento più comodo per anziani o per chi lavora.

Fa specie che non si trovino 7500 euro e, contemporaneamente, se ne spendano migliaia in manifestazioni di basso cabotaggio culturale utili più come tornaconto elettorale a chi amministra la città".

Ad accusare il colpo non è solo la minoranza.

"Anche da parte del Pd - conferma il capogruppo del Pd Francesco Melis - la diretta radio è sempre stata ritenuta fondamentale per far conoscere i lavori del Consiglio: in maggioranza non è stata discussa alcuna decisione, gli eventuali risparmi da fare sono altri, non tagliare i servizi".

Tutto sembrava dipendere dalla tardiva approvazione del bilancio. "Ma la giustificazione che ci è stata data - prosegue Melis - che gli uffici non avrebbero le pratiche pronte, non può essere accettata, non è cambiato nulla dagli anni precedenti, gli atti sarebbero già dovuti essere predisposti".

In Consiglio, sindaco Emilio Gariazzo e assessore Simone Franceschi hanno ribadito la "massima trasparenza ammnistrativa di ogni azione dell'amministrazione" e chiarito che il vero problema sono le spese troppo elevate e sono in costruzione soluzioni diverse come lo "streaming on line in una sezione predisposta del sito web che si sta rinnovando".

Il caso è diventato una mozione che sarà discussa in Consiglio.

L'idea è partita da Alberto Cacciarru (Pdci) che l'ha firmata insieme a Vito Didaci (Gruppo misto) e Giorgio Carta (Cas@Iglesias).

"Considerato che - scrivono - tra gli obiettivi della pubblica amministrazione vi è la pubblicità, la trasparenza nonché la facilitazione dei rapporti con i cittadini" e che con la radio "si dà la possibilità ai cittadini di essere parte attiva e protagonista della cosa pubblica e con questa mozione raccogliamo diverse loro istanza" chiedono "ripristino della trasmissione radiofonica del Consiglio, in parallelo ma non in alternanza per la diffusione delle sedute" specificando che "lo streaming sarebbe un costo per l'utente e non si darebbe la possibilità ai cittadini non possessori di quel servizio di seguire il dibattito".
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