I costumi sardi delle donne di Cabras sono già in bella mostra nelle case del paese. Una tradizione che si ripete da sempre prima del grande giorno.

Domani, all'alba, quattrocento ragazze scalze e in processione trasporteranno il simulacro di Santu Srabadoreddu dalla pieve di Santa Maria Assunta sino alla piccola chiesa antica di San Salvatore.

Otto chilometri di preghiera, a passo svelto lungo gli sterrati polverosi del Sinis, gli stessi che sabato 3 settembre verranno calpestati a piedi nudi dai 900 "curridoris" che trasporteranno il Santo in spalla.

Come sempre saranno le donne a dare il via alla festa di San Salvatore che si celebra ogni anno il primo fine settimana di settembre. Nei giorni scorsi, durante i tradizionali incontri, le donne hanno deciso chi avrebbe avuto l'onore di portare il santino alla partenza e all'arrivo al villaggio.

Sono stati scelti anche i canti e le preghiere che domani mattina scandiranno il rito religioso. È il primo atto ufficiale della festa.

Le scalze partiranno da Cabras alle 6.30 e arriveranno all'ingresso del villaggio circa due ore dopo, seguite come sempre da tanti fedeli. Solo dal quel momento, dopo un anno di silenzio, a San Salvatore si sentirà nuovamente il profumo dei muggini arrosto. Da oggi, ogni giorno alle 19, si celebra la novena nella chiesetta del villaggio.
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