Per assicurarsi il posto in riva al mare occupano la spiaggia con ombrelloni e asciugamani.

Più o meno nella stessa fascia oraria: dalle 12 alle 17.

Succede un po' ovunque: dalla costa del Sinis a quella di San Vero Milis.

Non sono esenti nemmeno la marina di Cuglieri e quella di Santa Giusta.

I colpevoli sono soprattutto i residenti delle borgate che ritengono la spiaggia una loro proprietà.

Ad una certa ora tornano nelle loro abitazioni per i pasti senza però rinunciare al loro posticino privilegiato marcato rigorosamente dall'ombrellone ben piantato in terra.

Certi turisti fanno lo stesso: si allontanano dall'arenile per pranzare nelle strutture ricettive della costa lasciando i bagagli in spiaggia.

Il risultato? Per chi arriva in quella fascia oraria non c'è posto. La spiaggia è completamente invasa da ombrelloni chiusi. Una moda vietata ovviamente, una vera e propria occupazione di suolo pubblico.

Nessuno può occupare l'arenile per garantirsi il posto in prima fila. E la rissa è all'ordine del giorno.

L'ultima pochi giorni fa a Is Arutas tra una famiglia locale e una toscana che anziché portarsi via gli ombrelloni nella pausa pranzo in uno dei ristoranti a pochi metri dal mare, ha lasciato tutta l'attrezzatura in spiaggia.

Un bagnante ha provato a contattare la polizia locale, ma poiché in quella zona non c'è rete la litigata è andata avanti per un bel po', fortunatamente senza che i due venissero alle mani. Ma se le forze dell'ordine facessero un bel giro di ricognizione in riva al mare all'ora dei pasti la moda finirebbe.
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