Le forze di terra turche, in gran parte carri armati, sono entrate in territorio siriano.

Dalle prime ore del giorno, Ankara ha cominciato una vasta operazione per liberare la città di Jarabulus dallo Stato islamico; le attività, ha detto il ministro dell'Interno turco, Efkan Ala, verranno concluse rapidamente.

I cittadini della zona sono già stati evacuati.

Secondo le organizzazioni umanitarie, l'offensiva ha causato una trentina di morti e decine di feriti e tremila persone sono state costrette a lasciare le proprie case.

"SOVRANITA' VIOLATA" -Dura la reazione dei curdi: "L'intervento turco è- una dichiarazione di guerra contro l'amministrazione autonoma curda e il sistema federale", ha detto Aldar Khalil, esponente del Partito dell'Unione democratica (Pyd).

Per Damasco, si tratta di una "violazione della sua sovranità" perchè qualsiasi operazione antiterrorismo all'interno dei confini della Siria doveva essere condotta in coordinamento con il governo di Assad. Il ministero degli Esteri ha inoltre accusato Ankara di aver lanciato l'offensiva "per sostituire l'Isis con altri gruppi terroristi, come le forze ribelli".

BIDEN AD ANKARA - Oggi ad Ankara, inoltre, si svolge la prima visita in Turchia, dopo il fallito golpe del 15 luglio scorso, da parte del vicepresidente americano Joe Biden; in giornata sono previsti gli incontri col presidente turco Recep Tayyip Erdogan e col premier Binali Yildirim.
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