Una seconda possibilità per saldare i debiti col fisco. L'ha ufficializzata ieri Equitalia ai contribuenti che in questi anni hanno optato per la rateizzazione dei pagamenti arretrati, senza però riuscire a onorarli. Per circa 90mila italiani (4mila sardi) ci sarà tempo fino al 20 ottobre per chiedere nuovamente una dilazione delle somme non ancora versate, senza avere tuttavia l'obbligo di pagare integralmente le rate scadute.

«La nuova rateizzazione sarà concessa fino a un massimo di 72 quote mensili - spiega in una nota la stessa Equitalia - ma chi è decaduto da una dilazione straordinaria fino a un massimo di 120 rate (10 anni) potrà ottenerne lo stesso numero approvato in precedenza».

La società di riscossione dei tributi ha capito che in tempi di crisi le buone intenzioni di imprese e cittadini in molti casi non sono bastate. Le cartelle esattoriali hanno pesato come macigni sui bilanci risicati. E così già a inizio agosto ha ammorbidito le modalità di recupero dei crediti aumentando da 50mila a 60mila euro l'importo massimo del debito per richiedere la rateizzazione con una domanda semplice, senza quindi corredarla di documentazione. «La soglia di 60mila euro include, oltre all'importo per cui si richiede la rateizzazione, anche il debito residuo di piani di dilazione già in corso».

Per passivi di entità superiore la domanda dovrà essere inoltrata allegando l'Indicatore della situazione economica equivalente (Isee) del nucleo familiare, per attestare la temporanea situazione di obiettiva difficoltà economica. La richiesta in questo caso verrà accettata dopo valutazione e usufruirà, in caso di approvazione, di un piano ordinario per il pagamento del debito fino a un massimo di 72 rate mensili (6 anni).

Ma dietro un velo di comprensione verso i contribuenti più in difficoltà non manca un'operazione non del tutto disinteressata. Il governo con quest'ultima proroga ha confermato di non volere rinunciare per alcun motivo alla riscossione degli arretrati fiscali. In ballo ci sono infatti circa 3,7 miliardi di euro di possibili introiti provenienti da quasi 90mila contribuenti, che potrebbero cogliere al volo la seconda chance offerta dall'Agenzia delle entrate.

«In Sardegna potrebbero beneficiarne quattromila utenti», calcola il deputato del Pd Francesco Sanna, cofirmatario dell'emendamento in commissione Bilancio della Camera che ha portato poi al testo di legge definitivo: «Due mesi di tempo però non sono tanti, è necessario per questo riuscire a informare correttamente i cittadini, in questo momento forse distratti dalle vacanze estive». (l. m.)

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