Si butta nel mare in tempesta per salvare il suo compagno in difficoltà, ma viene travolta dalle onde e scaraventata contro gli scogli dove sbatte la testa e sviene.

L’uomo, nel frattempo, riesce a raggiungere la scogliera.

La donna, salva anche lei per miracolo, dopo essere stata recuperata e soccorsa da alcuni bagnanti, viene trasportata all’ospedale Cto di Iglesias da un’ambulanza del 118 allertata dall’unico telefono funzionante: quello satellitare dello stabilimento balneare.

Arrivata al pronto soccorso, i medici le riscontrano alcuni traumi sul corpo e alla testa.

L’episodio, che ha coinvolto una coppia di turisti (il torinese Andrea Mangiacasale e la fidanzata di origini sarde Liliana Doro) è accaduto questa mattina poco dopo le 12.30 nella caletta di Cala Domestica, dove la bandiera era rossa e dove anche qui, come nelle spiagge di Iglesias (Masua e Portu Cauli), pesa l’assenza del servizio di salvataggio locale.

Ma non è finita, perché alla scampata tragedia, si è poi aggiunta la beffa: «Dalle 13, dopo cinque ore di attesa al pronto soccorso - ha denunciato Mangiacasale - ci hanno detto che il reparto di Chirurgia era chiuso per ferie e che avrebbero dovuto trasferire la mia fidanzata al Sirai di Carbonia, così come è avvenuto verso le 18. Noi siamo stati incoscienti, lo ammetto, ma questo è un caso di malasanità.

Non è pensabile - ha aggiunto furibondo - che l’ambulanza del 118 trasporti un ferito in un ospedale dove non è garantita l’assistenza sanitaria e dove, fra l’altro, ci hanno fatto aspettare inutilmente per ore». Una vicenda, quella della coppia, che si poteva evitare: «Troppi gli incoscienti che entrano in acqua nonostante il pericolo», segnala uno dei loro soccorritori, nonché il gestore dello stabilimento balneare di Cala Domestica Luca Lisci: «Impensabile salvare la vita delle persone a bordo di un pattino a remi, che poi è l'unico mezzo a nostra disposizione.

Inoltre, se non avessimo avuto il telefono satellitare, sarebbe stato impossibile chiamare il 118 o avvisare nel caso, la Capitaneria di porto. Anche due settimane fa - aggiunge Lisci - abbiamo soccorso due ragazzini entrati in acqua col mare agitato.

Un fatto che capita spesso, nonostante il pericolo sia sempre segnalato dalla bandiera rossa e ci sia il cartello che segnala l'assenza del servizio di salvamento locale».

Questa estate sarà garantito solo nel resto del litorale, dalla spiaggia del paese a quella di Portixeddu, a causa delle poche risorse del Comune: «La legge ci consentiva di fare affidamento sui bagnini dello stabilimento - spiega il sindaco Laura Cappelli - così abbiamo utilizzato i fondi a disposizione per poterlo garantire almeno nelle zone dove non ci sono servizi».
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