Sono ritornati e l'offensiva degli incendiari, dagli inizi di giugno sino a questo fine settimana, ha riportato la Gallura agli anni peggiori. L'estate 2016, rispetto al recente passato, è caratterizzata da un'allarmante recrudescenza di roghi di matrice dolosa.

E mettendo insieme le superfici percorse dal fuoco, almeno per gli episodi più gravi, si arriva a quasi duemila ettari di boschi e macchia mediterranea ridotti in cenere. Ma non basta.

Nei rapporti che il Corpo forestale ha inviato nelle ultime ore alla Procura della Repubblica di Tempio c'è la conferma di una situazione che non sorprende gli investigatori, ma che ha un inquietante significato.

Gli incendiari hanno lanciato di nuovo la loro sfida, ben sapendo (alcuni, negli ultimi anni, sono stati denunciati o interrogati con insistenza) di essere sotto osservazione. Eppure, hanno di nuovo scelto le giornate giuste per cercare di mettere in ginocchio la macchina antincendio regionale e colpire persone, edifici e il patrimonio ambientale della Gallura.

Un gioco che sta costando milioni di euro, se si mettono insieme i danni provocati dai roghi e il costo delle operazioni di spegnimento.
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