Non è una questione di numeri. Semmai di interpretazione.

All'interno della commissione scientifica che ha esaminato per conto dell'Istituto superiore di Sanità la situazione clinica di chi abita nei pressi dei poligoni e il grado di inquinamento ambientale di Teulada e di Quirra, c'è una differenza di vedute. Le conclusioni del gruppo di scienziati guidato dalla dottoressa Loredana Musmeci sono rassicuranti: «Nessun aumento di patologie a Quirra e Teulada, nessuna contaminazione».

Invece a distanza di qualche mese, uno degli esperti che ha firmato quel monitoraggio, il professor Annibale Biggeri, epidemiologo di chiara fama, davanti alla commissione parlamentare d'inchiesta sull'uranio impoverito è stato meno confortante: «I dati rivelati a Teulada e a Quirra, per differenti motivi, devono far riflettere e suggeriscono ulteriori studi».

«Su Teulada e su Quirra abbiamo effettuato un lavoro profondamente diverso. Non per nostra volontà, sia beninteso. Nel Sulcis il mandato c'è stato conferito dalla procura di Cagliari che indaga su presunti morti sospette di militari ammalati di tumore dopo le esercitazioni e sul un eventuale disastro ambientale. Questo ci ha consentito di accedere a tutti i dati sanitari che riguardano la popolazione, dai ricoveri sino alle diagnosi, pratiche Inail e Inps comprese. Abbiamo potuto studiare tutte le patologie. A Quirra invece abbiamo lavorato con tanti limiti, perché c'è stata scarsa collaborazione di alcune istituzioni, come sottolineato dalla dottoressa Musmeci nella relazione finale».
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