Avevano pubblicato un video su Youtube e Facebook per chiedere aiuto al popolo del web.

L'appello era quello di sostenere Marco Diana, 47 anni ex maresciallo dell'esercito con una pensione di invalidità.

Nel filmato "Io sono vivo" le istituzioni militari e il Governo italiano venivano accusati di aver abbandonato il militare e di non aver contribuito a sufficienza alle cure mediche.

Non solo, secondo gli investigatori, i tre indagati avrebbero messo in scena una situazione clinica peggiore rispetto a quella reale per "impietosire gli utenti e convincerli a donare" dei soldi per mettere insieme la somma di 20mila che il Ministero della Difesa si era rifiutato di erogare senza una visita medica di controllo.

L'idea della truffa sarebbe venuta a Marco Diana, la sorella Simonetta Diana (46 anni) Marco Sulas, operaio di 45 anni, tutti di Villamassargia, quando il Ministero aveva convocato l'ex maresciallo proprio in vista del nuovo contributo che doveva essere destinato all'acquisto di integratori.

Ora tutti e tre sono stati denunciati per tentata truffa in concorso e vilipendio alla Repubblica.

Per Marco Diana e Marco Sulas è arrivata anche la segnalazione per produzione, traffico e detenzione di sostanze stupefacenti.

I militari durante una perquisizione domiciliare hanno infatti scoperto una piccola serra di marijuana.
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