Era conosciuto da tutti, nella Bassa valle del Coghinas, come "l'alburu 'ecchiu" (l'albero vecchio) ma nel 1918 cambia il suo nome in "L'alburu di li banderi" (l'albero delle bandiere).

All'ombra del vecchio e maestoso ginepro, durante la prima guerra mondiale, vennero composti i corpi delle vittime del piroscafo "Tripoli", affondato, la notte tra il 17 e 18 marzo 1918, in seguito a siluramento per mano di un sommergibile tedesco.

Tra i volontari che si prodigarono al pietoso recupero dei militari, nella spiaggia "Li feruli" (Trinitàd'Agultu), vi erano i soci della Società di Muto Soccorso di Aggius, e gli abitanti di Badesi che misero a disposizione i carri a buoi per il trasporto delle salme al cimitero di Trinità d'Agultu dove gli abitanti gli fecero una degna cerimonia funebre.

Al termine della sepoltura i soci della Società di Mutuo Soccorso di Aggius deposero sull'albero le loro bandiere con il simbolo del mutuo soccorso.

Da allora al vecchio ginepro fu dato il nome di "L'alburu di li banderi". A seguito di questo evento a Badesi fu fondato il Mutuo Soccorso e da allora i badesani tutti gli anni, sino ai primi degli anni cinquanta, andavano in pellegrinaggio e deponevano le bandiere col simbolo delle mani che si stringono.

Sabato scorso gli amministratori di Badesi, Trinità e di Aggius, il Comandante della Capitaneria di Porto Torres e il parroco di Aggius, hanno organizzato un momento molto toccante, la commemorazione, in memoria dei deceduti, con le deposizioni del tricolore sul ginepro e della corona di fiori in mare.
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