Terzo giorno in Polonia per Papa Francesco: questa mattina ha raggiunto il campo di concentramento di Auschwitz, dove si è raccolto in silenzio, e, in ginocchio, ha pregato nella cella che fu di San Massimiliano Kolbe, morto dopo essersi offerto in cambio di un padre di famiglia e che, poco prima di spirare per un'iniezione di acido fenico, aveva detto al medico: "Lei non ha capito niente della vita, l'odio non serve a nulla, solo l'amore crea".

Il Santo Padre ha anche incontrato un gruppo di ebrei sopravvissuti allo sterminio dei nazisti.

Come aveva già annunciato, niente discorsi pubblici: "Io vorrei andare in quel posto di orrore senza discorsi, senza gente, solo i pochi necessari. Da solo entrare, pregare e che il Signore mi dia la grazia di piangere per questo".

"Signore, abbi pietà del tuo popolo! Signore, perdono per tanta crudeltà!", la frase scritta da Bergoglio, in spagnolo, sul libro d'onore del lager.

Più tardi, invece, è arrivato al campo di Birkenau, atteso da migliaia di persone. Qui ha percorso a piedi il piazzale con il monumento alle vittime passando davanti alle lapidi con le iscrizioni in varie lingue.

Poi, il canto in ebraico del Salmo 130 intonato dal rabbino capo della Polonia Michael Schudrich e letto anche da un sacerdote cattolico, e l'incontro con "25 Giusti delle Nazioni", in rappresentanza di quelli che hanno offerto protezione o salvato gli ebrei anche a rischio della propria vita e della loro famiglia.

Nel pomeriggio, Papa Bergoglio si recherà infine all'ospedale pediatrico di Prokocim, prima di tornare a Cracovia per la via crucis con i giovani accorsi in città per la Giornata mondiale della gioventù.
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