"È un fallimento, ed è necessario ammetterlo". Sulla decisione di rimettere in libertà uno dei due killer di Rouen, il 19enne Adel Kermiche che martedì ha fatto irruzione in una chiesa di Saint-Étienne du Rouvray insieme ad Abel Malik Petitjean, uccidendo brutalmente padre Jacques Hamel, il premier Manuel Valls ha ammesso l'errore commesso dalle autorità francesi.

Ma, ha aggiunto in un'intervista al quotidiano francese Le Monde, "non voglio diventare colui che cade nella facile strada di scaricare sui giudici l'intera responsabilità" di quanto accaduto.

Adel Kermiche era stato segnalato con la lettera "S", quella che per le autorità di polizia in Francia indica chi ha provato ad andare in Siria o in Iraq per unirsi ai combattenti jihadisti. Il killer di Rouen era poi stato scarcerato lo scorso 22 marzo e sottoposto al braccialetto elettronico.

Valls ha poi ribadito di essere aperto a ogni proposta di miglioramento in misura di lotta contro il terrorismo, "sempre e quando non si infranga lo Stato di diritto". Chiudere infatti le persone in centri di detenzione "con il sospetto come unica base è moralmente e giuridicamente inaccettabile, oltre che inefficace. Il mio governo - ha quindi ripetuto - non creerà un Guantanamo francese".
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