È una storia di ordinaria disperazione quella che vede protagonista Monica Giacchetti, 45 anni, invalida dopo un complesso intervento subito nel 2011 per un tumore.

La donna si è liberata di tutti i ricordi di famiglia e non ha più nulla da vendere per vivere. Mercoledì, dopo una serie di viaggi a vuoto negli uffici dei Servizi sociali, ha scoperto che il Comune non le darà più il contributo minimo mensile che, per circa 5 anni, le aveva garantito: una cifra variabile che, a volte, arriva a 90 euro.

Lei non ha mai preteso nulla di più, si è sempre accontentata. Ma adesso è disperata. Monica è titolare di una pensione di invalidità, legata alla sua patologia, di 270 euro al mese; facendo qualche lavoretto domestico riesce a portare a casa altri 10 euro alla settimana. Troppo poco per mangiare, pagare le bollette e l'affitto di casa. Monica ha vissuto in Piemonte fino al 2004, quando ha deciso di rientrare in Sardegna (nella frazione San Benedetto) per raggiungere la madre. Fino a quel momento si arrangiava, ha fatto diversi lavori e c'era la mamma: insieme riuscivano a vivere dignitosamente. Poi la malattia, la morte della madre e la disperazione: Monica è rimasta sola e senza nulla.
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