Il 16enne che ieri è stato fermato dalla polizia nell'ambito dell'attacco compiuto in una chiesa vicino a Rouen, in Francia, non ha "legami" con quanto accaduto.

A dirlo è il ministro dell'Interno francese Bernard Cazeneuve, che in merito a un coinvolgimento da parte del minore a livello di supporto logistico ai due jihadisti che hanno compiuto il blitz ha escluso "con prudenza" la circostanza ma, ha aggiunto, "ne sapremo di più nelle prossime ore".

Il ragazzo, da quanto emerso finora, "era stato posto agli arresti domiciliari la settimana scorsa dal prefetto".

Intanto viene ricostruito quanto accaduto ieri mattina a Saint-Etienne-du-Rouvray: "Uno dei due terroristi dell'attacco aveva tre coltelli e un ordigno falso sul ventre. L'altro aveva un timer da cucina, circondato da un foglio di alluminio e uno zaino con un ordigno esplosivo falso. Entrambi sono usciti dalla chiesa urlando Allah Akbar", ha spiegato il procuratore di Parigi François Mollins, confermando che uno degli attentatori è stato formalmente identificato come il 19enne Adel Kermiche.

Era già noto alle forze dell'ordine ed era in libertà vigilata, dopo un'incriminazione per legami con il terrorismo, perché si era "dimostrato pentito".

Doveva indossare un braccialetto elettronico, ma per 4 ore al mattino era libero da controlli, per recarsi in terapia, in quanto era affetto da disturbi psicologici.

Martedì mattina, invece, ne ha approfittato per agire.

Fonti di stampa confermano l'identificazione anche del suo complice.

A.M.P. le iniziali del suo nome.

Classe 1996, anche lui era schedato come potenziale pericolo per la sicurezza dello Stato. Sarebbe originario di Saint-Dié-des-Vosges, cittadina della Savoia, a 600 chilometri da Saint-Étienne-du-Rouvray.

"Al momento dell'irruzione in chiesa c'erano il sacerdote, padre Jacques Hamel, tre religiose e due parrocchiani. Le forze speciali non sono entrate nell'edificio, per non mettere in pericolo gli ostaggi che si trovavano sulla linea di fuoco, ma hanno iniziato una negoziazione da una porta laterale. Quando alcuni ostaggi sono usciti, i terroristi hanno lasciato la chiesa urlando 'Allah Akbar', prima di essere 'neutralizzati' dalle forze di sicurezza".

Il sacerdote, ha aggiunto Mollins, "è morto per le coltellate alla gola e al petto". Il parrocchiano di 86 anni "è in prognosi riservata, ma fuori pericolo".

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