Mohammed Delel, l'attentatore siriano che domenica scorsa si è fatto esplodere ad Ansbach, in Germania, vicino al luogo in cui si svolgeva un concerto, nel 2015 era stato descritto dal terapeuta che lo aveva in cura come in grado di compiere un "suicidio spettacolare".

L'ipotesi, aveva detto il medico ad altri psicologi secondo quanto riporta la Bild, si sarebbe potuta verificare nel caso in cui l'uomo fosse stato espulso dalla Germania verso la Bulgaria.

"Dopo la morte della moglie e del figlio di sei mesi non ha niente da perdere", aveva scritto il terapeuta nell'informativa, che era inclusa nel fascicolo in mano alle autorità responsabili di processare la richiesta di asilo.

Nello stesso faldone sono contenuti riferimenti a un precedente tentato suicidio: Delel era stato bloccato mentre, con in mano una bottiglia di benzina, andava agli uffici per l'immigrazione.

La sua richiesta di asilo era stata respinta nel dicembre 2014, in quanto risultava che avesse ottenuto protezione da parte della Bulgaria, ma per i suoi problemi di salute, tra i quali anche quelli di natura psicologica, il procedimento era stato sospeso a febbraio 2015; lo scorso 13 luglio, invece, l'ordine di espulsione era stato riattivato: aveva 30 giorni di tempo per abbandonare la Germania.
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