Il suo sogno è che il più grande deserto costiero europeo resti com'è. Le grandi montagne di sabbia dorata che dal mare penetrano nell'interno per chilometri trasportate dal maestrale, la rigogliosa macchia mediterranea di ginepri e mirto, le erbe che profumano l'aria, i cervi che hanno conquistato ogni angolo.

Ma anche le tracce dell'uomo allevatore e agricoltore che ha custodito queste terre lontane da tutto e che ancora ci vive.

E poi il silenzio. Scivu è un paesaggio da mari del nord, lunghe spiagge, scogliere e orizzonti senza fine, dove le onde spesso si abbattono con violenza.

"Lo diceva già mio padre Attilio, medico, figlio di un allevatore, anche prima dei vincoli urbanistici: non voglio trasformarlo, meglio tenerlo così".

Giovanni Atzedi, con la sorella Fausta, da anni ha tracciato la strada da seguire per la proprietà di famiglia, 600 ettari sul mare: dune, verde, aziende di allevamento, un paradiso a perdita d'occhio al confine con la colonia penale di Is Arenas.
© Riproduzione riservata