Ci sarebbero potuti essere scontri nelle due manifestazioni in programma domani in piazza Matteotti, a Cagliari, sul tema dei migranti.

Da una parte il Coordinamento antifascista, che ha organizzato un pranzo solidale con i trenta migranti che ancora stazionano nella piazza davanti al Municipio, dall'altra gli attivisti di Noi con Salvini che avevano annunciato un corteo dalla piazza al Consiglio regionale per rappresentare "l'inopportunità dell'invasione dei clandestini".

Questi ultimi, però, hanno preferito rinunciare dopo che la questura ha imposto loro di manifestare in piazza del Carmine perché in piazza Matteotti - c'è scritto in una nota della polizia municipale - ci sarebbe "pericolo per la circolazione pedonale nella piazza Matteotti in caso di assembramenti".

Hanno però annunciato un esposto alla procura della Repubblica ritenendo il provvedimento "un provvedimento ad hoc per Noi con Salvini, oppure è evidente l'inadempimento per omissione di atti di chi dovrebbe dare seguito al documento emesso dai vigili urbani".

LA RIUNIONE IN PREFETTURA - Intanto a un mese dall'inizio del bivacco, la prefetta Giuliana Perrotta mercoledì sera ha voluto fare il punto della situazione convocando una riunione tecnica con le forze dell'ordine e le altre istituzioni. Oltre al questore di Cagliari e ai comandanti provinciali di Finanza e Carabinieri erano presenti il sindaco Massimo Zedda, l'assessore comunale alle Politiche sociali Ferdinando Secchi, l'assessore regionale alla Sanità, Luigi Arru, la delegata regionale per l'Immigrazione Angela Quaquero, Silvana Tilocca della Asl e il direttore della Caritas, don Marco Lai. In piazza Matteotti, secondo le ispezioni della Polizia, un mese fa c'erano circa 70 migranti (anche alcuni bambini): diversi con un provvedimento d'espulsione. Nei giorni scorsi le persone accampate erano una trentina.

Il sindaco ha evidenziato gli interventi di pulizia effettuati e chiesto alla Regione «un supporto». Arru ha garantito «il massimo impegno anche attraverso l'organizzazione di corsi di formazione che consentano agli operatori di dialogare con i migranti». La rappresentante della Asl 8 ha ricordato le criticità sanitarie anche se «attualmente non ci sono situazioni allarmanti». La prefetta Perrotta ha chiesto massima collaborazione e attenzioni nei casi di «strutture private occupate dai migranti».
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