Senza industria non ci sarà futuro.

La parola d'ordine è risuonata, ancora una volta, al dibattito che si è svolto nelle ex caserme Mura, con il consiglio generale della Cisl, giunto a Macomer per inaugurare la nuova sede, punto di riferimento per l'intero territorio.

Quella di Macomer è la prima delle tre sedi che la Cisl vuol far diventare casa propria con l'acquisto e per far diventare punto di riferimento per gli iscritti dei territori colpiti pesantemente dalla crisi.

L'idea è quella di acquistare la sede anche per Sorgono e Siniscola.

L'inaugurazione della sede di Macomer, (la prima acquista dall'organizzazione sindacale in tutta la provincia) è avvenuta stamattina, con la benedizione impartita da don Maurizio Demartis.

Subito dopo nella grande sala delle ex caserme Mura il consiglio generale ha affrontato i problemi del territorio, quelli industriali in particolare, al quale oltre all'intera segreteria provinciale con Michele Fele, vi ha partecipato la segretaria regionale con Oriana Putzolu e Ignazio Ganga, oltre all'esponente della segretaria nazionale Piero Ragazzini.

E' stato più volte ribadito che per la Cisl i progetti di sviluppo del territorio devono comprendere l'industria. “Ovviamente ripensate in termini ambientali- ha detto Michele Fele- come a Macomer anche a Ottana e in tutta la provincia”. Ignazio Ganga è sulla stessa lunghezza d'onda: “Senza industria non sarà valido nessun progetto di sviluppo, ma non bisogna abbassare la guardia sul vecchio”.

Tutti gli interventi hanno fatto un'analisi approfondita della situazione. Con la nuova sede la Cisl vuol mandare un messaggio di speranza per i territori colpiti dalla crisi. Quello del Marghine in particolare.
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