Mentre continua a dire di essere stato estradato in Italia dal Sudan per uno scambio di persona, sul telefono dell'uomo, Mered Medhanie Yehdego, eritreo di 35 anni, gli inquirenti hanno trovato immagini e video dal contenuto raccapricciante.

Foto con scene di cannibalismo, corpi smembrati, scene di profughi che, nel deserto, vengono consegnati ai loro aguzzini, che poi li uccideranno.

Secondo i pm di Palermo non c'è dubbio che davanti a loro ci sia proprio uno dei trafficanti di esseri umani più pericolosi.

"Nella chat intrattenuta con l’utente Efii - scrivono i magistrati in una memoria - risulta l’invio di immagini ritraenti delle scene di cannibalismo, nonché dei filmati scaricati da Youtube che verosimilmente riprendono dei migranti presi in consegna nel deserto da alcuni trafficanti armati"; elementi molto importanti anche alla luce delle dichiarazioni rilasciate da Weharabi Atta, ex trafficante di esseri umani ora collaboratore di giustizia.

Quando era stato interrogato, un anno fa, aveva detto che "lungo la strada del Sinai i migranti che non hanno avuto la possibilità di corrispondere le somme pattuite vengono sistematicamente uccisi dalle organizzazioni criminali dedite al traffico di uomini al fine di estrarne gli organi avvalendosi di soggetti soprannominati 'medici Sahara'".

Per i reni, per esempio, in Egitto si possono ottenere 15mila euro, aveva raccontato.

In totale sono 17 i nuovi elementi di prova contro Mered.
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