Si è conclusa con tre arresti la movimentata operazione di ieri degli agenti della Squadra Mobile nella via Podgora nel cuore del quartiere cagliaritano di San Michele.

Impegnati in uno dei consueti controlli antidroga si sono dovuti misurare con le decine di persone accorse in strada che con urla, spinte ed insulti di ogni tipo hanno tentato di impedire l’arresto di Massimiliano Deidda, un pregiudicato di 42 anni, trovato poi in possesso di quasi 100 grammi di hashish e circa 50 grammi di cocaina.

Gli agenti sono stati fisicamente aggrediti dalle persone che erano nel frattempo sopraggiunte.

In manette sono finiti un altro pregiudicato, Angelo Balestrini di 50 anni e la sorella Marcella di 56 anche lei pregiudicata e disoccupata.

I tre arrestati devono rispondere di detenzione ai fini spaccio di sostanze stupefacenti, oltraggio, violenza e resistenza a pubblico ufficiale.

L'ALLARME DEL SINDACATO DEGLI AGENTI - Il problema, secondo il sindacato di polizia Sap, è quanto la giustizia sa tutelare chi denuncia i disonesti. «In Italia ormai sembra di vivere nel paese della cuccagna: chi delinque ha la quasi certezza di non entrare mai in galera». Luca Agati, segretario provinciale del sindacato, entra a gamba tesa dopo quando accaduto a San Michele con la rivolta di una piccola parte del rione: troppe le persone arrestate per spaccio rimesse in libertà il giorno dopo oppure finite ai domiciliari proprio nella casa usata per i traffici di droga.
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