Nella notte la convention di Cleveland ha incoronato Donald Trump a candidato dei Repubblicani alla presidenza degli Stati Uniti.

Nel discorso di "accettazione" il tycoon newyorkese - che solo poche ore fa ha subito un pesante attacco mediatico in seguito alle affermazioni di uno dei suoi più stretti consiglieri - ha sottolineato come l'America sia in crisi, minacciata dal terrorismo e con la polizia sotto attacco.

Nell'accettare la nomination ha dipinto una situazione americana con toni dal sapore apocalittico.

Però ha promesso: "Dal 20 gennaio 2017 (cioè il giorno del suo insediamento a presidente, ndr) la sicurezza sarà ristabilita".

"Il mio messaggio - ha scandito Trump - è che le cose devono cambiare e devono cambiare ora".

"Ogni giorno mi sveglio determinato a fare qualcosa per tutti quelli che ho incontrato in tutta questa nazione che sono stati trascurati, ignorati e abbandonati".

Poi l'attacco all'amministrazione Obama che "ha raddoppiato il nostro debito pubblico".

Il bilancio che traccia dei quattro anni di Hillary Clinton alla testa del Dipartimento di Stato è desolante: dall'avanzata dello Stato Islamico alla destabilizzazione di Libia, Egitto.

"America First", cioè l'America prima di tutto, è il suo slogan, e promette: "Renderò sicuri i nostri confini, vi proteggerò dal terrorismo. Grazie alle mie riforme economiche aggiungeremo milioni di posti di lavoro e migliaia di miliardi di nuova ricchezza".
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