Due terminal crociere diversi e lontani tra loro, ma un solo molo nel quale è possibile far attraccare le navi più grandi: quelle che portano in città il maggior flusso di contanti e strisciate di carte di credito nelle dodici ore di sosta della nave in porto, insomma.

Cagliari lascia (nel senso che non lo utilizza per i turisti) il terminal realizzato anni fa al Molo Ichnusa, di fronte a un fondale insufficientemente profondo.

E raddoppia (cerimonia ufficiale ieri alle 20) al Molo Rinascita, con un nuovo terminal più piccolo che però, finalmente, è utilizzabile anche al servizio dei mastodonti del mare.

I COSTI Ma alle feste non si portano i rimpianti, tanto più perché il nuovo terminal, ai contribuenti, non è costato nemmeno un euro. Ne ha invece sborsati ottocentomila la società Cagliari cruise port, di proprietà del gigante delle crociere Royal Caribbean e di Venezia terminal passeggeri, mentre di recente è uscita dalla compagine la grande agenzia marittima Aloschi & Bassani. Ccp gestirà l'attività del terminal in concessione per quindici anni dopodiché, se non sarà confermata, la stessa Cagliari cruise port sarà libera di smontare la struttura o di cederla a chi le subentrerà.
© Riproduzione riservata