Il passaggio di Italcementi al gruppo tedesco Heidelberg Cement spaventa i lavoratori del cementificio di Samatzai.

E i sindaci dei tre paesi col più consistente riscontro occupazione (Samatzai, Nuraminis e Serrenti) legato al colosso del cemento hanno chiesto, e ottenuto, un incontro con i vertici della fabbrica.

Le amministrazioni del territorio hanno raccolto l'allarme dei sindacati su possibili licenziamenti. «Abbiamo sentito voci di questo tenore, ma non farei allarmismi: allo stato attuale la situazione occupazionale formalmente è a posto»: Mauro Tiddia, così come i suoi colleghi, è prudente, ma le rassicurazioni della nuova proprietà tedesca non fugano tutti i timori.

I dati ufficiali sull'occupazione nel cementificio di Samatzai sono del 2015: 102 lavoratori Italcementi (tra gli altri, 28 sono di Samatzai, 21 di Nuraminis e 13 di Serrenti), e 32 in ditte esterne (Abate Meccanica 18, Progresso 10 e Sael Elettromeccanica 4). Oltre a 5 nelle imprese di pulizia.

«Vogliamo capire se i nuovi proprietari hanno intenzioni di mantenere l'impianto in efficienza e il livello occupazionale», conclude il sindaco Tiddia.
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