Si sono vissuti momenti di tensione, nel carcere di Bancali a Sassari, dove un detenuto marocchino ha dapprima minacciato un agente con una lametta e poi ne ha ferito leggermente altri 3 che erano intervenuti per riportarlo alla calma.

L'episodio è stato rivelato dal vice segretario del sindacato UIL Polizia Penitenziaria, Salvatore Luccia, che, in un comunicato diffuso in serata, sottolinea la "professionalità degli agenti", ma anche come la situazione dell'istituto sassarese sia diventata allarmante.

"Solo 2 giorni fa - si legge ancora nel comunicato - un altro detenuto italiano affetto dall'AIDS ha sputato in faccia un Agente per protestare contro le regole previste dall'Ordinamento Penitenziario che riteneva ingiuste. Alla cronica carenza di organico si unisce una tipologia detentiva che sembra impermeabile alle attività risocializzanti e particolarmente incline a provocare numerosi eventi critici. Contro l' escalation di violenza chiediamo un immediato intervento del Provveditore per nominare un Comandante effettivo che sappia gestire un Istituto di difficile gestione come quello sassarese, inoltre chiediamo di assicurare tutti gli strumenti per garantire l'incolumità degli Agenti che devono fronteggiare aggressioni spesso in solitudine e senza la dovuta sicurezza".

E l'aggressione a Bancali è stata commentata anche da

Luca Fais, segretario regionale per la Sardegna del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE. "Stamattina, all'interno di una sezione detentiva della Casa Circondariale di Sassari, altri 3 Poliziotti venivano aggrediti da un detenuto straniero mentre espletavano il loro servizio istituzionale, dovendo successivamente ricorrere alle cure del Pronto Soccorso. Tale ennesima aggressione mette purtroppo in evidenza la necessità di valutare altre strategie di intervento e gestionali che potrebbero anche richiedere la distribuzione di tali soggetti fra i vari istituti".
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