Una legge in grado di tutelare militari e civili con gli stessi diritti in termini di sicurezza sul lavoro, e "sul fronte della tutela assicurativa contro gli infortuni e le malattie professionali": questo il centro della proposta presentata oggi alla Camera da Gian Piero Scanu, presidente della Commissione di inchiesta sull'uranio impoverito.

Ruolo attivo nella tutela del personale della Difesa spetterebbe all'Inail, l'Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro.

"Al personale delle Forze armate , compresa l'Arma dei carabinieri - si legge nell'articolo 12 della proposta di legge - si applicano le disposizioni del testo unico delle disposizioni per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30 giugno 1965, n. 1124".

Altro punto importante è l'articolo 5, che mira a rimediare alle carenze subite dal sistema di controllo interno alle Forze armate; la proposta è quindi quella "di affidare la vigilanza sui luoghi di lavoro dell'Amministrazione della difesa al personale del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, purché in possesso di adeguata abilitazione di sicurezza".

"Noi ci proponiamo di superare l'anacronistica separatezza della giurisdizione della Difesa portando anche le forze armate nell'ambito della gestione dell'Inail, organo competente terzo e autonomo", ha spiegato Scanu, il quale ha aggiunto: "Vogliamo che si esca da una giurisdizione domestica e cioè da quell'ambito totalmente autoreferenziale che governa tutto ciò che si sviluppa nella vita professionale del militare. In un paese democratico, in cui vale l'astrattezza della legge, non è ipotizzabile che esistano dei santuari".

Quindi non più militari che valuteranno militari, ma questo ruolo verrà affidato all'Inail.

Secondo i dati forniti dalla Commissione, "ad oggi più di duemila militari hanno fatto domanda di risarcimento per patologie correlate a uranio impoverito, amianto, radon e multifattorialità. Solo un terzo di loro ha ricevuto risposta positiva. Gli altri sono in attesa di verdetto e si sono visti negare il risarcimento".
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