Suo padre ha scoperto che si era coltivato una piccola piantagione di marijuana.

E, su tutte le furie, ha appiccato un rogo per ridurla in cenere.

Mentre l'incendio divampava, lui, anziché avvertire i pompieri, ha telefonato alla polizia.

"Pronto? Venite, dovete arrestare mio padre, ha bruciato tutte le mie piante di cannabis", ha detto al centralino.

Ma gli agenti, giunti sul posto portandosi dietro i vigili del fuoco, hanno ovviamente prelevato lui.

Protagonista della vicenda, riferita dal Guardian, un giovane australiano, residente nella zona di Darwin.

"Quando ci ha chiamati era davvero convinto che il problema non fosse l'incendio, bensì le sue piante che stavano andando in fumo", ha riferito la portavoce della polizia locale, Louise Jorgensen.

Secondo quanto si è appreso, tra padre e figlio da tempo non correva buon sangue.

Ora il genitore non dovrebbe rischiare nulla. Il giovane, invece, potrebbe finire davanti al giudice per coltivazione e possesso di droga.

Condizionale d'obbligo, visto che la prova del reato - la piantagione - è finita completamente bruciata.
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