Sono passati sette giorni dall’accordo (benedetto dal governo Renzi) tra il management Meridiana e i sindacati confederali, intesa che prevede pesanti tagli salariali e ha, come conseguenza indiretta, 396 licenziamenti.

Il tutto per favorire, secondo Meridiana e i sindacati firmatari, la partnership di Qatar Airways.

A una settimana esatta dall’accordo quadro, ieri a Olbia, nel corso di un’assemblea, le sigle Usb, Cobas e Apm, hanno presentato agli iscritti le azioni di lotta contro l’intesa, a partire dallo sciopero odierno, previsto per la fascia oraria 11 -15.

I tre sindacati hanno confermato l’intenzione di chiedere un referendum aziendale sull’intesa e chiedono a Enac (l’ente nazionale dell’Aviazione civile) di valutare le condizioni di lavoro del personale Meridiana, che vola con la lettera di licenziamento in tasca.

Inoltre, al consulente legale di Usb, l’avvocato Alessandro Meloni, è stato chiesto di indicare le modalità e le condizioni per l’avvio delle cause di lavoro.

Ormai è certo, centinaia di lavoratori Meridiana si stanno preparando a impugnare i licenziamenti.

Lo schema potrebbe essere quello delle sentenze che, a Milano e Roma, stanno imponendo il reintegro dei lavoratori Alitalia, licenziamenti prima dell’accordo con Ethiad.

Nel frattempo, anche ieri, come succede da martedì scorso, sono stati cancellati 26 voli per le malattie dei piloti e degli assistenti di volo Meridiana, una situazione che l’azienda ha segnalato alla Procura di Cagliari e alle altre autorità di controllo.

Confcommercio e Federalberghi commentano in questo modo la situazione: "Confcommercio Sardegna e Federalberghi Sardegna ritengono inaccettabile e irrispettoso il comportamento del personale di volo di Meridiana, sia nei confronti dei turisti, che sono anche coloro che pagano lo stipendio dei dipendenti di Meridiana, sia degli operatori turistici della Sardegna, che hanno lavorato per tutto l’inverno per ottenere risultati apprezzabili nella stagione estiva - scrivono -.

Questa situazione, della quale ci si augura si occupino immediatamente le Autorità pubbliche competenti e che riguarda Olbia e Cagliari, è ancora più assurda in quanto rischia di annullare l’intero complesso di investimenti effettuati per posizionare la Sardegna fra le destinazioni più conosciute e desiderate per la stagione 2016".

E ancora: "A cosa saranno valsi i mesi trascorsi in Europa dai nostri albergatori, dai nostri Consorzi? Mesi di intenso lavoro per strappare alla concorrenza i turisti italiani e internazionali. E’ impensabile che poche decine di persone, pur colpite da lettere di licenziamento o da riduzioni dello stipendio, reagiscano creando un danno alla collettività anziché dimostrare a testa alta e con mezzi civili di essere stati ingiustamente penalizzati. Attualmente in Sardegna il turismo è una dei pochi settori che sta segnando risultati positivi nel Pil isolano e gli operatori del settore stanno mettendo in campo tutte le proprie forze per tamponare ai disagi creati cercando soluzioni alternative, trovando navette e mettendo a disposizione camere per chi è rimasto a terra".
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