Massimo Bossetti è stato condannato all'ergastolo dai giudici della Corte d'assise di Bergamo.

Il presidente della Corte che ha letto la sentenza, dopo circa 10 ore di camera di consiglio, ha condannato Bossetti alle spese legali. Tolta all'imputato la patria potestà. Bossetti è stato assolto "perché il fatto non sussiste" dall'accusa di calunnia nei confronti di un ex collega, su cui aveva puntato il dito.

La corte ha fissato in 90 giorni la diffusione delle motivazioni. Il pm Letizia Ruggeri aveva chiesto per Bossetti la condanna all'ergastolo con isolamento diurno di sei mesi, isolamento non concesso dalla corte. L'accusa nei confronti di Bossetti è di omicidio aggravato con l'aggravante della crudeltà, delle sevizie e della minore età visto che Yara aveva solo 13 anni.

Durante la lettura della sentenza l'imputato è rimasto impassibile, così come la moglie.

"E' ingiusto", ha detto poi Bossetti ai suoi avvocati.

I GENITORI DI YARA - "E andata come doveva andare, ma questa è e resta una tragedia per tutti che non ci restituisce indietro nostra figlia". Così i genitori di Yara Gambirasio, mamma Maura e papà Fulvio, commentano la sentenza. I legali, che hanno avvisato la famiglia della vittima che si è sempre tenuta lontano dai riflettori, riferiscono che i genitori della 13enne hanno accolto l'esito "con la massima serenità, così come con serenità hanno seguito tutta la vicenda". Dal momento dell'arresto del muratore di Mapello, i Gambirasio "non hanno mai avuto dubbi", dice l'avvocato Enrico Pelillo.

IL PROCURATORE - "La pena è quella prevista per una persona che commette un omicidio a cui non sono riconosciute le attenuanti". Così il procuratore di Bergamo, Massimo Meroni, commenta la sentenza di condanna. Un processo in cui "il Dna, la prova scientifica è stata decisiva". Per il procuratore si tratta di un primo passo di un'inchiesta "difficile" e il pm Letizia Ruggeri "è stata fantastica".

"SONO INNOCENTE" - Bossetti, in carcere dal giugno del 2014, aveva rilasciato stamane dichiarazioni spontanee, confutando l'accusa di essere il responsabile della morte della piccola Gambirasio, scomparsa da casa il 26 novembre 2010.

"Sarò anche uno stupido, un ignorantone, un cretino ma non sono un assassino. Questo sia chiaro a tutti", ha detto il carpentiere, polo azzurra e jeans, parlando dal banco accanto ai suoi avvocati, leggendo un foglio "per non perdermi".

"Non vedevo l’ora di potervi guardare negli occhi per dirvi che persona sono, che non è quella che è stata descritta da tanti in quest’aula", ha aggiunto Bossetti. Che ha ribadito: "Non sono un assassino, sono innocente e condannarmi sarebbe il più grave errore giudiziario del secolo, ma accetterò il verdetto, qualunque sia. Sarei felice di incontrare i genitori di Yara perché conoscendomi capirebbero che l'assassino o gli assassini sono ancora in libertà".

"RIFARE IL TEST DNA" - Ancora: "Sarei un pazzo - ha proseguito Bossetti - a chiedervi di rifare il test se fossi colpevole. Anche perché se le analisi risultassero positive vi toglierebbero ogni dubbio sulle mie responsabilità. Quel Dna non è mio, non è mio, e vi supplico e vi imploro di fare questa verifica perché il risultato farebbe chiarezza su di me. Io sapevo che stavano cercando l’assassino di Yara con il Dna, anche i miei colleghi venivano chiamati per il test. E anche mia mamma è stata chiamata. Eppure io non sono mai stato preoccupato, che motivo avevo? In quattro anni non ho toccato nulla, gli attrezzi di lavoro, il furgone e neanche un giubbotto che ho comprato quel giorno".

Yara, le tappe dell'inchiesta
Yara, le tappe dell'inchiesta
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Massimo Giuseppe Bossetti, manovale 43enne, viene arrestato il 16 giugno 2014, mentre è al lavoro in un cantiere della Bergamasca
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L'accusa: Bossetti avrebbe ucciso Yara, dopo averla rapita davanti alla palestra di Brembate sopra il 26 novembre 2010
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Il corpo della giovane venne ritrovato il 26 febbraio 2011 in un campo di Chignolo d'Isola
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Mohamed Fikri, muratore marocchino inizialmente sospettato. Scagionato, sarà risarcito dallo Stato per l'errore
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Svolta nell'inchiesta: Bossetti sarebbe figlio dell'autista Giuseppe Guerinoni, morto nel 1999, il cui dna è compatibile con quello trovato su Yara
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Marita Bossetti, moglie di Massimo. Anche lei attende il processo per conoscere la verità su suo marito
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E il processo dovrà rendere giustizia anche ai genitori di Yara
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AMNESIA? - L'imputato ha parlato anche di una delle ipotesi più strane: "Perché non supporre anche che sia stato io, supponiamo che io possa aver battuto la testa e aver avuto un'amnesia e abbia rimosso tutto di quel giorno, ma la verità è che non ci sono prove concrete, non c'è un movente". "Parliamo del 26 novembre 2010, che dire di quel maledetto giorno? Ho provato a fare mente locale - ha aggiunto - ma non mi ricordo". "Come tutti gli altri cittadini, in famiglia abbiamo parlato di quel giorno, ma per me era un giorno normalissimo, del resto facevo sempre le solite cose".

E infine: "Grazie per l'attenzione e la pazienza", aveva concluso, davanti alla corte e anche alla moglie, Marita Comi, rimasta in tribunale per tutta la giornata.

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