Dopo la morte la beffa. Agrio Spiga è rimasto 36 ore nella camera mortuaria del Policlinico di Monserrato trasformata in un forno.

Nessuno si è preoccupato di sistemare l'aria condizionata nonostante gli appelli dei familiari, a prescindere dai quali gli addetti al settore avrebbero dovuto accorgersi che qualcosa non funzionava.

«Non sono riuscita a baciare mio marito», dice la vedova, Maristella Desogus. «Era l'uomo più pulito e profumato che si potesse immaginare. E ho tutto il diritto di stargli vicino in queste ore ma non posso farlo».

La donna siede disperata mentre i figli Carlo e Laura fanno di tutto per donare al padre la dignità che merita. Solo ieri mattina la direzione del Policlinico si è mossa e l'impianto di condizionamento è stato sistemato.

Le due responsabili della direzione sanitaria, Cinza Aresu e Monica Pedron, non hanno potuto far altro che scusarsi coi familiari. «Un guasto», hanno detto. Mostrando tutta la delicatezza del caso. Secondo i familiari sarebbe importante che il Policlinico organizzi un sistema di controllo in grado di evitare che si ripetano inconvenienti così spiacevoli. Anche perché, come ha dichiarato Ignazina Desogus, cognata del defunto, «nessuno deve più vivere ciò che abbiamo vissuto noi».
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