L'obiettivo è portare a due anni la durata del permesso di soggiorno per gli immigrati. La crisi economica ha colpito duramente anche il lavoro degli stranieri, dicono i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil riuniti con un gruppo di immigrati sotto la Prefettura, a Cagliari.

Gli attuali 12 mesi riconosciuti dalla legge per la validità del permesso di soggiorno agli stranieri che hanno perso il lavoro "in queste condizioni economiche, non sono sufficienti per trovarne un altro", spiega Ketevan Lomtatidze, responsabile immigrazione Cgil per il Medio Campidano.

Il rischio, dicono i sindacati, è che scaduti i 12 mesi, senza una nuova occupazione, i lavoratori stranieri abbandoneranno l'Isola o scivoleranno nella clandestinità (quindi nell'incubo dello sfruttamento e del lavoro nero). "Per questa ragione, oggi, in occasione della giornata di mobilitazione nazionale chiediamo al Governo di prorogare almeno a 24 mesi la durata del permesso di soggiorno", aggiunge Ketevan Lomtatidze.

Un'altra preoccupazione dei sindacati è legata "alla disomogeneità di comportamento con cui le Questure applicano una circolare del Viminale secondo la quale il permesso può essere rinnovato anche oltre i dodici mesi, in presenza di un reddito minimo derivante da fonti lecite non inferiore all'importo annuo dell'assegno sociale", osserva ancora Ketevan Lomtatidze. Alcune Questure, quindi, la applicano, altre invece no. "Riteniamo che il Governo debba farsi carico di queste problematiche, perché coinvolge anche tanti cittadini che vivono, lavorano e pagano le tasse da tanti anni in Sardegna", spiega Mimmo Contu, segretario generale della Cisl Cagliari. Per questo motivo, "oltre la proroga della durata del permesso di soggiorno per attesa occupazione a 24 mesi è necessario mettere in atto di politiche attive del lavoro, tese a una maggiore inclusione sociale di tutti".
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