Addio al gigante buono del cinema italiano. L'attore Carlo Pedersoli, meglio conosciuto con il nome di Bud Spencer, è morto ieri sera a Roma.

Aveva 86 anni ed è stato uno dei protagonisti assoluti, insieme a Terence Hill, di un'epoca d'oro del nostro cinema popolare, quella dei "western comici" degli anni Settanta che l'hanno reso celebre, anche se nella sua lunga carriera non sono mancati altri generi cinematografici, dal film drammatico, al thriller, a quello d'autore.

Ad annunciarne la morte, ieri, il figlio, Giuseppe Pedersoli: "Papà è volato via serenamente alle 18.15. Non ha sofferto, aveva tutti noi accanto e la sua ultima parola è stata: grazie".

Domani 29 giugno, in Campidoglio, a Roma, sarà allestita una camera ardente su richiesta dei familiari.

I funerali, per cui sono attese centinaia di persone, si terranno invece giovedì 30 giugno alle ore 12 in piazza del Popolo, nella Chiesa degli Artisti.

"Mio padre aveva una grande umanità e forza", ha detto oggi il figlio Giuseppe, che smentisce la notizia di una lunga malattia: "Mio padre stava bene, aveva avuto una brutta caduta ed era stato ricoverato in ospedale. Tornato a casa si è aggravato".

UNA VITA - Bud Spencer era nato a Napoli il 31 ottobre 1929, nel quartiere Santa Lucia, nello stesso palazzo di Luciano De Crescenzo.

L'approdo al cinema arriva quasi per caso, dopo aver lasciato il nuoto: è stato il primo italiano a scendere sotto il minuto nei 100 metri in stile libero ed è stato più volte campione italiano di nuoto a stile libero e in staffetta, partecipando anche alle Olimpiadi di Helsinki e Melbourne.

Il suo fisico massiccio e imponente di nuotatore e rugbista (giocava in seconda linea), infatti, viene notato dall'ambiente cinematografico, ma il suo esordio sul grande schermo è quasi casuale.

Avviene nel 1951 nella grande produzione hollywoodiana "Quo vadis?", in cui impersonava una guardia dell''impero romano.

In seguito continuerà occasionalmente a recitare in piccole parti, la più nota delle quali è quella nel film di Mario Monicelli "Un eroe dei nostri tempi", insieme ad Alberto Sordi.

Dopo un periodo passato in Sudamerica, alla fine degli anni Cinquanta, dove lavora come dipendente di un'impresa statunitense impegnata nella costruzione di una lunga strada di collegamento tra Panama e Buenos Aires, rientra a Roma dove incontra e sposa Maria Amato, che aveva già conosciuto 15 anni prima.

Il padre della moglie è il noto proprietario di sale cinematografiche, nonché produttore cinematografico, Giuseppe Amato (detto Peppino).

Carlo però non sembra interessato al grande schermo; ma è più incline alla musica: firma un contratto con l'etichetta musicale Rca, e scrive i testi per noti cantanti italiani, come Ornella Vanoni e Nico Fidenco e anche qualche colonna sonora.

La notorietà del grande pubblico arriva Con "Dio perdona... io no" del 1967, di Giuseppe Colizzi, che dà inizio alla serie degli spaghetti western accanto a Mario Girotti, il futuro inseparabile compagno, meglio noto come Terence Hill.

Carlo sceglie il suo nome d'arte, Bud Spencer, pensando all'attore Spencer Tracy, Mario invece sceglie il suo tra una ventina di nomi inventati.

Nel 1970 i due girano lo spaghetti western "Lo chiamavano Trinità" che diventa un cult.

L'anno seguente arriva la consacrazione definitiva con il sequel del film "...Continuavano a chiamarlo Trinità".

Bud Spencer e Terence Hill girano insieme 18 film. "...Più forte ragazzi", "Altrimenti ci arrabbiamo", "Porgi l'altra guancia" si piazzano immancabilmente ai primi posti dei film più visti nelle sale cinematografiche italiane.

Poi ci sono "Pari e dispari" (1978) e "Io sto con gli ippopotami" (1979).

Il personaggio di Bud segue un modello che riprende anche da solo in altre pellicole: un nerboruto manesco e forte ma dal cuore tenero. E nel 1973 inizia la saga di "Piedone lo sbirro.

IL SALUTO DEI FAN - La notizia della morte di Bud Spencer ha inondato la Rete di messaggi dei moltissimi fan che lo salutano e gli rendono omaggio, ognuno con un ricordo personale, oppure pubblicando scene celebri o frasi famose dei suoi film.

Anche il primo ministro Renzi ha voluto partecipare al cordoglio su Twitter, dove ha scritto: "Ciao #BudSpencer. Ti abbiamo voluto bene in tanti".

O Gianluigi Buffon, portiere della Nazionale, che scrive: "Nei miei ricordi da bambino c'eri tu. Quei momenti e quelle immagini resteranno sempre con me".

Un pensiero affettuoso è arrivato anche dal premio Oscar Russell Crowe: "Riposa in pace Bud Spencer. Il mio pensiero va alla tua famiglia", ha scritto su Twitter.

Anche l'attore Lino Banfi ha voluto parlare del collega Bud Spencer, "un uomo di grandi valori che amava molto la sua famiglia. Era il primo argomento di cui mi parlava le rare volte che ci incontravamo. In questo ci assomigliavano. Bud era come me, una persona semplice".

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