«Troppa burocrazia, pochi vantaggi. E in Inghilterra siamo pratici, concreti: ecco perché non ci è mai piaciuta l'Unione europea», dice Richard Knowlton, inglese che dopo il matrimonio con una sarda ha deciso di trasferirsi a Cagliari. Il risultato del referendum lo ha stupito, questo sì, «ma non mi ha sconvolto. Mi dispiace per l'esito, io ho votato per rimanere. Nell'immediato non mi aspetto nessun cambiamento importante, anche se la preoccupazione per una svalutazione della sterlina c'è». I motivi della scelta degli inglesi? «Credo siano insoddisfatti delle performance dell'Unione europea. I politici non piacciono tanto, c'è distanza tra chi governa e la gente comune, soprattutto nelle aree dove la disoccupazione aumenta».

Richard Lisle, ex ufficiale di polizia a Londra, ora insegnante di inglese a Cagliari, è felice: «Ho votato per lasciare l'Unione europea perché non sono mai stato d'accordo con la direzione che sta prendendo. Il mio Paese è sempre stato profondamente diviso sulla nostra appartenenza, per questo non ci siamo completamente integrati nell'Ue e ora siamo arrivati a questo referendum». L'incertezza della situazione economica passerà.
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