Badanti senza stipendio da mesi, famiglie costrette a indebitarsi per provvedere alle spese necessarie all'assistenza dei propri cari affetti da disabilità. Non è un caso isolato quello (denunciato nei giorni scorsi da L'Unione Sarda) che riguarda Roberto Sais, 53 anni, costretto a letto dalla Sla e assistito da 3 badanti alle quali il Comune non eroga da 2 mesi la retribuzione.

Uno stipendio previsto sulla base del finanziamento concesso dalla Regione per il progetto "Ritornare a casa" e che il Comune deve solo "veicolare".

Ma i problemi che l'amministrazione sta incontrando nella predisposizione del bilancio, sono la causa del "blocco" delle risorse. Un problema che sta creando molti disagi e tanti malumori.

A confermarlo è anche Alessandra Contu - responsabile regionale dell'associazione "A.S.A.M.S.I" - che insieme a Valentina Pistis, capogruppo di in Consiglio di "Cas@Iglesias", ha inviato una nota congiunta al sindaco e al dirigente dei Servizi sociali.

"In queste ultime settimane sono stati riscontrati ritardi importanti in relazione all'erogazione dei fondi agli utenti. Vorremmo conoscere le cause e, altresì, sapere a quanto ammonta la somma stanziata dalla Regione e versata al Comune per il 2016".

Alessandra Contu e Valentina Pistis chiedono anche altri dettagli. Nello specifico: "con quali modalità verrà spesa la somma e quanti sono gli utenti, nonché i piani destinatari del progetto".

Nella nota viene rilevata anche un'altra circostanza: "durante i lavori della commissione Politiche sociali, il 3 maggio scorso, è stato dichiarato che entro e non oltre il 5 dello stesso mese sarebbe stata firmata la determina per il pagamento delle mensilità arretrate. Ad oggi, nulla in merito è stato fatto".
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