Un migliaio di visitatori alla prima edizione di Monumenti Aperti che fra sabato e domenica hanno invaso Usini, pronti a conoscere la storia attraverso le ricchezze paesane.

A fare da cornice anche la rassegna di "Vini di Coros" che quest'anno ha proposto una grande novità nel coinvolgere non solo i produttori ma l'intero paese, festeggiando in piazza e bevendo ottimo vino.

Con il taglio del nastro da parte del sindaco Antonio Brundu, sabato mattina, si è dato il via alla manifestazione di Monumenti Aperti 2016, fortemente voluta e appoggiata dall'amministrazione comunale in collaborazione con le associazioni del paese.

"Non posso che dire grazie a chi ha reso possibile questa meraviglia. Spero che questo entusiasmo sia il motore che ci proietterà ancora dentro l'edizione del 2017. Solo lavorando uniti Usini potrà crescere" ha detto il sindaco Antonio Brundu.

Adulti, giovani e giovanissimi hanno percorso le vie del paese con addosso le maglie ideate per l'occasione. Sono stati i ragazzi di Usini a fare da guida all'interno dei Monumenti, seguiti dall'assessore alla cultura Milena Meloni e la consigliera Piera Pani nel conoscere e spiegare la storia di ogni monumento, a partire dalla di Chiesa di Santa Croce del XI secolo e la Chiesa parrocchiale Natività di Maria Vergine, per poi proseguire nel percorso verso La Corte di Casa Diaz dove sono custodite tantissime attrezzature agricole, un frantoio e diverse cantine che un tempo erano un autentico centro di produzione di olio e vino; e ancora Casa Derosas abitazione Ottocentesca del nobile e primo sindaco di Usini, Achille Derosas.

Al suo interno, oltre alla dimostrazione della tessitura, le donne impastavano "sos andarinos" una pasta fresca tipica di Usini dalla forma elicoidale.

Dalla lavorazione a mano ad un'autentica recita al Lavatoio le donne vestite con abiti antichi hanno simulato il quotidiano di un tempo lavando i panni e recitando una commedia in lingua sarda. Grande attrazione per i visitatori è stato lo Stemma dei baroni della famiglia Manca, disegnato sul muro vicino al Lavatoio.

Fra reperti e monumenti anche un moderno spettacolo, quello dell'associazione "Occhio di falco - Circolo Falconieri di Sardegna" che si sono esibiti all'interno di ogni sito facendo volare falchi, aquile e barbagianni, concludendo in piazza Castello intorno alle 18. "Fondamentale è stata la collaborazione dell'Istituto comprensivo Grazia Deledda, gli studenti delle superiori e gli universitari di Usini. Ringrazio per la preziosa collaborazione la Pro Loco, l'associazione Origines, la biblioteca comunale e la Consulta giovanile per tutto il loro impegno" ha concluso l'assessore Meloni.
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