Ai piedi del colle che custodisce i resti del castello di Eleonora si scava ancora per studiale l'utilizzo del territorio a fini agricoli nei secoli passati.

Anche quando quel castello era abitato nel periodo giudicale. Ma c'è anche un museo rinnovato che racconta il periodo giudicale ancor di più a bambini e ragazzi.

Nel piccolo paese della Marmilla prosegue il progetto "Sa Massaria: ecologia storica dei sistemi di lavoro contadino in Sardegna" coordinato dall'Istituto di Storia dell'Europa Mediterranea e dal dipartimento di scienze chimiche e geologiche dell'Università di Cagliari.

Lo scorso anno una serie di trivellazioni a mano. Ora carotaggi sino a dieci metri di profondità con la raccolta di campioni di terra da studiare al microscopio. "La componente calcarea limosa si è accumulata nei secoli proprio per il prolungato utilizzo agricolo del territorio", ha spiegato Giovanni Serreli, direttore del Museo multimediale del Regno d'Arborea di Las Plassas. Proprio per la sua ricca produzione di grano sin dal periodo romano quella porzione di Marmilla diventò importante. Lo testimonia l'epigrafe su un tempio dedicato a Giove del villaggio degli Uniretani.

Epigrafe custodia nel museo, rinnovato ed a misura di bambino. Il nuovo percorso inizia con una ricostruzione multimediale in 3D del castello per scoprire anche la vita nella fortezza nel periodo giudicale.

Poi un gioco dell'oca a tema medioevale ed un altro gioco su monitor touch per ricostruire l'abbigliamento di quel periodo di re, capitano, castellano, majore, contadino e popolana. Museo e centro di documentazione che sono stati intitolati ad un grande divulgatore, il compianto Roberto Coroneo, storico dell'arte, che a Las Plassas tenne tante conferenze. "Roberto amava molto Las Plassas e la Marmilla e qui veniva spesso per divulgare la sua scienza", ha ricordato Rossana Martorelli, presidente della facoltà di studi umanistici dell'Università di Cagliari.
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