L'Alto commissariato per i rifugiati dell'Onu parla di oltre 700 migranti morti nel Mediterraneo nell'ultima settimana.

Medici senza frontiere (Msf) stima invece che la cifra potrebbe essere di circa 900 persone.

E tra le vittime ci sarebbero diverse decine di bambini.

Anche quella odierna è stata una giornata di sbarchi, di morti e di parole di speranza.

Quelle pronunciate da Papa Francesco che ha accolto il "Treno dei bambini".

L'emergenza ieri è tornata a farsi sentire più forte che mai.

Sarebbero circa 400 i migranti dispersi in mare in un naufragio avvenuto giovedì.

Le persone erano a bordo di un peschereccio senza motore, trainato da un altro peschereccio.

A provocare la tragedia, sarebbe stata la scelta di un sudanese di tagliare la fune quando quello che era trainato ha iniziato a imbarcare acqua.

Delle persone a bordo solo poche sarebbero riuscite a salvarsi aggrappandosi alla fune mentre le altre sarebbero annegate.

Inoltre la fune tagliata è rimbalzata come una molla uccidendo una donna, il cui cadavere è stato recuperato.

Questa la ricostruzione effettuata grazie ai 700 sopravvissuti sbarcati ieri notte a Pozzallo.

Proprio attraverso le loro testimonianze, la squadra mobile di Ragusa è riuscita a identificare e fermare lo scafista che sarebbe responsabile della morte di centinaia di persone.

E sempre ieri il Papa è tornato sul tema dell'immigrazione accogliendo il "Treno dei bambini" arrivati in Vaticano dalla Calabria.

Argomento della quarta edizione del Treno, organizzata dal Pontificio Consiglio della Cultura, infatti, era la piaga dei migranti, "Portati dalle onde".

"Buongiorno, Papa - ha esordito Sayende, bambino della Nigeria, come racconta Radio Vaticana - volevo chiederti di pregare per la mia famiglia che è andata in cielo, e per i miei amici, anche loro sono andati in cielo, sono morti nell'acqua".

L'incontro è andato avanti con un botta e risposta tra Bergoglio e i bambini.

Il Papa, come un nonno paziente, ha ascoltato, sorriso, si è commosso davanti alle loro storie.

Il Pontefice ha raccontato la testimonianza di tre soccorritori volontari che mercoledì gli hanno donato un oggetto: "Mi hanno portato questo giubbetto e piangendo un po' uno mi ha detto: 'Padre, non ce l'ho fatta. C'era una bambina, sulle onde, ma non ce l'ho fatta a salvarla. Soltanto è rimasto il giubbetto'. Questo giubbetto è di quella bambina. Non voglio rattristarvi - ha detto il Papa - ma voi siete coraggiosi e conoscete la verità. Sono in pericolo: tanti ragazzi, bambini, bambine, uomini, donne, sono in pericolo... Pensiamo a questa bambina. Come si chiamava? Ma, non so: una bambina senza nome. Ognuno di voi le dia il nome che vuole, nel suo cuore. Lei è in cielo, lei ci guarda".

E intanto solleva polemiche la decisione del vescovo di Ventimiglia (Imperia) di allestire una tendopoli per accogliere i migranti all'interno del seminario di Bordighera.
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