Le sue amiche dicevano: non studio più, mi sposo . Lei no. «Ho sempre pensato che avrei lavorato». Si è iscritta in Giurisprudenza «ma non volevo fare l'avvocata né la notaia semmai la magistrata ma all'epoca non si poteva». Finché le hanno parlato di un concorso sulle biblioteche popolari e scolastiche. «Sono andata e mi è piaciuto». Ha lavorato per un anno da volontaria, cioè gratis, alla Biblioteca universitaria: ancora non sapeva che quella sarebbe stata la sua strada.
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