«Siamo tornati a fare sperimentazione, come un tempo facevano i nostri nonni. E questo - avvisa Giorgio Deiana, 67 anni - è il potere che torna nelle mani dei contadini». Nei campi sperimentali di Masainas, San Giovanni Suergiu e Calasetta, gli agricoltori del Sulcis stanno testando quello che i tecnici chiamano miglioramento genetico evolutivo, la selezione delle varietà di grano fatta sul terreno, dai contadini appunto, con la tecnica del miscuglio dei semi, delle miscele di tante varietà di grano che alla mietitura portano un raccolto originale in ogni campo. Si divide il terreno in quadrati numerati, si semina in ciascuno una varietà diversa e alla mietitura si vede qual è quella cresciuta meglio.

Un progetto cominciato due anni fa con l’impulso del Centro sperimentazione autosviluppo (onlus che nel Sulcis-Iglesiente promuove uno stile di vita legato alla terra e al buon cibo) e portato avanti con l’assistenza dei tecnici di Agris e Laore, e della Rete dei Semi Rurali. Anima della sperimentazione è Salvatore Ceccarelli, genetista agrario di fama mondiale, che ha guidato esperimenti di «ricerca partecipativa» fatta dai contadini in Paesi di condizioni climatiche estreme come Siria, Yemen, Eritrea, Algeria, Uganda, Marocco. È sua, questa tecnica del miscuglio dei semi, che se da un lato (riguardo la sperimentazione) serve per testare qual è la varietà che si adatta meglio a certe condizioni del terreno e a un determinato clima, dall’altro (laddove viene usata proprio come modalità di semina) garantisce sempre il pane ai contadini anche quando le intemperie o gli insetti distruggono i campi coltivati con una sola varietà.

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