26 anni di carcere. Questa la condanna emessa oggi, nell'aula bunker di Rebibbia, nei confronti di Daniele De Santis, accusato di aver ferito a morte Ciro Esposito il 3 maggio 2014 poco prima della finale di Coppa Italia a Roma.

La Procura aveva invece chiesto la condanna all'ergastolo e tre anni per gli altri due imputati, Gennaro Fioretti e Alfonso Esposito, finiti a processo per rissa aggravata.

A questi ultimi sono stati invece inflitti 8 mesi.

La sentenza ha suscitato il malcontento dei parenti della vittima, che speravano in una pena più dura. "Doveva marcire in prigione", ha gridato qualcuno tra il pubblico.

LA MADRE - "Pena tutto sommato giusta", ha detto invece la madre di Ciro, Antonella Leardi. "Io ho già perdonato De Santis", ha aggiunto la donna.

Ancora: "Io credo che qualsiasi pena serva da monito perché non accada più quello che è successo a mio figlio. Nei confronti di De Santis non provo odio, ho sempre chiesto giustizia".

IL LEGALE - "Quanto sta emergendo in queste ore sul mondo del calcio - le parole del legale dei famigliari di Esposito, Angelo Pisani - mostra ancora una volta il quadro di uno sport avvelenato, inquinato, sporco".

Per questo l'avvocato aveva chiesto una sentenza esemplare, "per dare un segnale decisivo per fermare o quanto meno arginare questa barbarie, dentro e fuori gli stadi".
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