Ufficialmente si chiama Highway 16, ma a tutti è nota come "Autostrada delle lacrime".

Si trova in Canada e taglia in due la Columbia Britannica, in particolare un'area dove sorgono parecchi insediamenti di nativi americani.

Dagli anni Sessanta ad oggi, ai bordi di questa striscia di asfalto, sono scomparse decine di donne. Mai più ritrovate oppure ritrovate, ma senza vita.

Molti casi sono stati liquidati dalla polizia - spesso troppo "frettolosamente" - come decessi per overdose o suicidi.

Molti altri, invece, restano tuttora insoluti.

Una vera e propria strage silenziosa, che ha naturalmente contribuito a circondare l'Highway 16 di una tetra nomea.

Al punto che, oggi, le ragazze della zona evitano di percorrerla da sole o di chiedere passaggi.

E c'è chi non ha dubbi: dietro le misteriose scomparse e i macabri ritrovamenti si nascondono uno o più serial killer.

Uomini che odiano le donne. Oppure, viste le molte vittime tra i nativi, assassini guidati dalla xenofobia.

Alcuni sono già stati individuati e condannati.

Altri, invece, sarebbero ancora a piede libero.

Dopo anni di disinteresse da parte delle istituzioni, il nuovo premier Justin Trudeau ha promesso, insediandosi al governo, di far ripartire le indagini su ogni singola sparizione sospetta.

Per questo sono stati stanziati 31 milioni di dollari, cui saranno aggiunti 6,4 milioni di dollari destinati a una maggiore integrazione delle minoranze.

Inoltre, è stato creato un corpo di polizia ad hoc.

Come ha scritto Dan Levin sul New York Times, una delle sfide del nuovo premier passa anche da qui: fare luce sul mistero che avvolge l'Autostrada delle Lacrime, per restituire dignità e giustizia ai nativi canadesi troppo spesso e troppo a lungo considerati cittadini di serie B.
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