Salvatore Usala dormirà all'addiaccio sotto la sede dell'assessorato regionale alla Sanità fino a quando non sarà ricevuto dall'assessore Luigi Arru e dal presidente Francesco Pigliaru.

Il malato di Sla protesta contro i nuovi criteri di accesso al progetto "Ritornare a casa" che taglierebbero l'assistenza domiciliare a 500 malati gravi.

Ieri sera la Commissione regionale Sla, per rispondere alle critiche del battagliero paziente che da anni si batte per i diritti dei malati gravi, aveva diramato un duro comunicato in cui difendeva l'autorevolezza delle professionalità che ne fanno parte.

"Gli “sciacalli ignoranti e incompetenti” a cui lui si riferisce, con immutata e prevedibile maleducazione, e di cui comunque anche lui fa parte, in quanto membro della Commissione medesima, sono stati interpellati dall’Assessore per esprimere un parere sulla revisione delle Linee di Indirizzo sul Progetto Ritornare a Casa, pur non essendo lo stesso al momento l’obiettivo su cui si lavorava", si legge nel comunicato. "L’equipe infatti, con gratuità, impegno e competenza, ma anche con l’umiltà (conosce la parola il sig. Usala?) di sentire e conoscere prima di proporre, si pone la finalità di tentare di uniformare su tutto il Territorio Regionale il Percorso di diagnosi, cura e assistenza di una patologia così importante e paradigmatica come la SLA, garantendo un’assistenza adeguata come qualità e quantità, all’interno di un percorso virtuoso di appropriatezza. Durante le riunioni, alle quali il signor Usala non ha mai presenziato senza alcuna giustificazione, come correttezza vuole, pur convocato regolarmente, si è a lungo discusso sui criteri di inclusione al Progetto, avendo ben presenti le criticità che ogni presa di posizione evidenziava, e con la certezza che comunque in itinere si poteva attuare qualche correttivo. Il signor Usala", si legge ancora nella nota, "aveva l’opportunità e il “privilegio” di portare le sue argomentazioni all’attenzione di tutti, che le avrebbero ascoltate e discusse come sempre si è fatto; ci sembra che preferisca altri modi e altri metodi, che non sono condivisi da molti pazienti e certamente non dalla Commissione. Non è sicuramente con la prepotenza, l’imposizione e il ricatto che si può migliorare la sanità a vantaggio di pochi e discapito di tanti.

Una ulteriore precisazione: nell’elenco dei membri della Commissione, esposti a “pubblico ludibrio”, non si capisce perché ne manchino alcuni, pur fondamentali per il loro contributo: pura dimenticanza o accanimento contro le figure sanitarie? Fermo resta che la Commissione, istituita con D.R., riconosce come interlocutore l’assessore Arru".

La Commissione Regionale SLA
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