La corrente elettrica va e viene al minimo brontolio del cielo e ai capricci dei cali di tensione. Siccome succede spesso è un problema per un posto come questo dove vengono custoditi - a una temperatura costante di -80° - i campioni di sangue e Dna di 15 mila ogliastrini, lo scrigno di informazioni più prezioso al mondo sulla prevenzione delle malattie e sul mistero della lunga vita.

«Vivo col cuore in gola», confida Debora Parracciani, 46 anni, tecnico di laboratorio di Perdasdefogu che qui, nei laboratori del Parco Genos, era della squadra fin dall’inizio, quando nel 2001 - d’intesa con Shardna, la società di Renato Soru che voleva studiare il patrimonio genetico dei sardi - si cominciò a fare i prelievi di sangue in dieci paesi dell’Ogliastra.

Oggi ha un contratto da segretaria part-time ma in realtà è una custode a tempo pieno.

«Quando c’è un temporale, e magari è notte, devo venire qui di corsa».

C’è il gruppo elettrogeno, ma non si può certo stare tranquilli.

Oggi su L’Unione Sarda la storia e l’intervista
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