La Giunta ha deciso quale strada energetica percorrere nel prossimo futuro, il piano di metanizzazione è pronto e sarà inserito nel Patto per lo sviluppo della Sardegna che dovrebbe essere firmato a breve - fa sapere la Regione – alla presenza di Matteo Renzi.

La grande opera per far arrivare il gas naturale nell’unica regione italiana che non ce l’ha, sarà finanziata dal Governo come infrastruttura strategica, la burocrazia si prevede snella e i tempi di realizzazione intorno ai 2 anni e mezzo.

Significa che alla fine del 2018 - secondo il progetto - il metano sarà il combustibile usato nelle case e nelle imprese sarde.

Il presidente Francesco Pigliaru, insieme con l’assessore all’Industria Maria Grazia Piras, ha incontrato venerdì i segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil, Michele Carrus, Oriana Putzolu e Francesca Ticca, e i segretari regionali di categoria Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uiltec-Uil, Giacomo Migheli, Marco Nappi e Salvatore Sini.

Il governatore ha illustrato la proposta di metanizzazione, già condivisa in sede tecnica con il ministero dello Sviluppo economico, passata poi all’attenzione di Palazzo Chigi.

E i sindacati hanno dato un giudizio positivo. Anche perché Pigliaru ha sottolineato che chiederà al premier tariffe equiparate, cioè i sardi pagheranno esattamente quanto gli altri cittadini italiani - la media è 79 centesimi a metro cubo - e l’eventuale differenza di costi dovuta alle condizioni geografiche saranno a carico dello Stato.
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