Oltre 950 milioni in tre anni sono stati destinati dalla Regione alle misure di lotta alla povertà e per l’inclusione sociale.

È la dotazione finanziaria prevista dalla delibera “Una società inclusiva”, appena approvata dalla Giunta.

Il documento riunisce tutti gli interventi che la Regione mette in campo e indica gli assessorati coinvolti.

Le risorse, calcolate annualmente, sono per la maggior parte di provenienza regionale (237,8 milioni), a seguire statali (59,4 milioni) ed europee (53,5 milioni).

Le risorse saranno distribuite su sei obiettivi generali: “Spendere in modo più efficace ed efficiente per garantire una protezione sociale adeguata e sostenibile”, con dotazione di 216,15 milioni di euro; “Lotta alla povertà” con 55,79 milioni; “Promuovere politiche per il sostegno e l'inclusione sociale” con 23,32 milioni; “Rafforzamento dell'economia sociale” con 8,69 milioni; “Supporto alle famiglie e alla genitorialità” con 27,95 milioni e “Sperimentare progetti di innovazione sociale” con 18,97 milioni.

Adottato anche un secondo provvedimento connesso con il tema dell’inclusione sociale: il “Piano regionale 2016 per l’accoglienza dei flussi migratori non programmati”.

Prevede un’ampia rosa di azioni (affidate nella loro esecuzione agli assessorati del Lavoro, Sanità, Agricoltura, Pubblica istruzione, Turismo e Enti locali, alla direzione generale della Protezione civile e all’Agenzia regionale per il lavoro) che copre tanto i momenti iniziali dell’arrivo dei migranti nella Regione, quanto quelli successivi, nell’ottica di un percorso di assistenza immediata e poi di integrazione nella società sarda per coloro che intendono restare nell’Isola.

“La Regione sta facendo tanto per sostenere le persone in difficoltà strutturale o temporanea – ha detto il presidente Pigliaru – con politiche attive e passive di inclusione.

Tutti questi strumenti ora verranno articolati e coordinati, con un approccio diverso e condiviso con la nostra maggioranza”.
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