Si definiscono una "scatola di attrezzi" per gli artigiani e le imprese: sono i membri del Fab Lab Olbia che da oggi hanno messo radici nel cuore produttivo della città, la sua zona industriale in via Qatar, e contano di diventare un polo attrattivo per tutti i creativi della zona, ma anche per gli imprenditori che vogliono guardare al futuro.

Se per alcuni possono sembrare solo dei nerd fissati con i computer e i software, per i più lungimiranti sono quanto di più presente possa esserci.

Perché loro, ingegneri, architetti, progettisti, informatici, si limitano a dare forma, grazie all'aiuto di macchine appositamente create, a progetti artigianali che potrebbero essere fatti utilizzando metodi tradizionale, ma che con questi macchinari vengono sviluppati in meno tempo e in maniera più precisa.

Stampanti laser 3D che riproducono modellini in scala di edifici, software che possono essere applicati al settore della nautica o utilizzati come mente per robot funzionari all'interno delle fabbriche: tutto al Fab Lab Olbia sembra uscito da un film sul futuro, ma invece è già realtà, anzi per molti di loro "è quasi passato".

"Gli artigiani locali non devono vederci come degli antagonisti, ma piuttosto come dei collaboratori che usano nuove tecnologie in funzione però delle conoscenze legate al lavoro tradizionale", ha spiegato Antonio Burrai, ingegnere 33enne e fondatore del Fab Lab Olbia che ha aggiunto.

" Questo studio, ospitato dal Cipnes e fortemente voluto dalla CNA Gallura - prosegue -, vuole diventare un punto di riferimento nel settore, sia per i maker che per gli appassionati e soprattutto per gli imprenditori. Qui si aggregano idee, si studiano e sviluppano progetti, si guarda al futuro sempre però valorizzando ciò che questo territorio offre".
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