"Gli inquirenti devono fare presto, se vogliono arrivare a scoprire la verità".

Queste le parole della criminologa Roberta Bruzzone, interpellata oggi dai microfoni di Rai 1 sul caso di Franco Fiorini, il muratore originario di Bosa scomparso nel nulla quasi tre mesi fa da Sarnico, sul lago d'Iseo.

Un caso in carico al pm di Bergamo Emanuele Marchisio, che negli ultimi giorni ha aggiunto, in calce al fascicolo, l'ipotesi di reato di omicidio, accanto a quelle di allontanamento volontario e suicidio.

Secondo la Bruzzone, però, le indagini necessitano di un repentino salto in avanti, a causa dei numerosi "elementi di sospetto" emersi in queste settimane.

In particolare, il fatto che la sera prima della scomparsa il muratore abbia avuto un incidente con un potenziale "rivale in amore", il quale ha poi deciso di far demolire la propria auto perché il valore del danno era pari se non superiore a quello della stessa vettura.

Quest'ultima è ancora parcheggiata in un deposito della zona, in attesa di essere distrutta.

"Ma mi meraviglio che non sia ancora stata sequestrata", ha detto la Bruzzone. Aggiungendo: "Gli inquirenti devono procedere senza perdere altro tempo. L'auto deve essere analizzata, perché potrebbe fornire indizi utili alle indagini", in quanto l'incidente avuto da Fiorini appare "molto sospetto".
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