Ha aiutato un'amica a fuggire assieme al fidanzato.

Per questo è stata punita nella maniera più atroce: uccisa e poi bruciata.

La storia da film dell'orrore è accaduta in Pakistan, nel villaggio di Makol, vicino ad Abbottabad, città dove nel 2011 venne catturato e ucciso Osama bin Laden.

Secondo quanto riferito dai media locali, Ambreen Bibi, adolescente, ha dato manforte alla sua amica del cuore, Saima, consentendole di scappare dalla famiglia che si opponeva al suo amore per un ragazzo del posto.

Dopo la fuga, i parenti hanno scoperto la sua complicità e l'hanno aggredita.

La giovane è stata quindi strangolata e il suo corpo legato al sedile di un vecchio pullmino, dato alle fiamme.

Secondo alcune testimonianze (smentite però dalle autorità) la "vendetta" avrebbe avuto il benestare della "jirga" locale, una sorta di assemblea degli abitanti, decisi a "dare un esempio".

La polizia è poi riuscita ad arrestare i responsabili.

Particolare sconcertante: tra i fermati ci sarebbero anche i genitori della vittima.
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