È stato il solito, entusiasmante bagno di colori, fede, tradizione per la festa più importante della Sardegna.

Una processione che accomuna tutti, atei e credenti, uniti da una devozione senza limiti.

In migliaia ieri sera hanno accolto il cocchio trainato dai buoi con la statua del Martire guerriero per il suo rientro a Cagliari nella chiesetta di Stampace.

Un’assenza di quattro giorni durante i quali Sant’Efisio ha toccato le tappe tradizionali del suo viaggio: Pula, Sarroch e Capoterra. L’ultima tappa di Sant’Efisio, prima del rientro a Stampace, è alla Corte in Giorgino della famiglia Ballero.

Il camion dell’Esercito entra nel vialetto della villa poco dopo le 20 e scarica il cocchio.

Ad attenderlo, oltre ai padroni di casa, l’Alternos Luigi Minerba, il sindaco Massimo Zedda, monsignor Ottavio Utzeri, parroco di Sant’Anna da cui dipende la chiesa di Sant’Efisio e i componenti del’arciconfraternita tra gli applausi dei fedeli. Poi via, scortato da miliziani, confratelli e consorelle per il viaggio verso la sua Stampace, dove prima di mezzanotte come tradizione, è stato sciolto il voto.
© Riproduzione riservata