È uscito di casa e si è diretto in Questura per confessare l'omicidio dell'amico di una vita.

Troppo deve essere stato il peso di ciò che aveva fatto lo scorso 26 aprile, sul pianerottolo di una villetta di Rende (Cosenza), nei pressi dell'università della Calabria, quando dopo l'ennesimo litigio ha fatto fuoco mirando al volto di Damiano Galizia, 31 anni, studente universitario.

Questo ha raccontato Francesco Attanasio, 33 anni, agli inquirenti.

A loro ha anche rivelato anche il movente: tra i due, dallo scorso gennaio, c'era di mezzo un prestito di circa 17mila euro che Galizia gli aveva concesso e che ora pretendeva con sempre più insistenza gli venisse restituito.

Settimane di tensioni, sfociate poi nell'omicidio.

Il mattino seguente - secondo quanto ha detto - Attanasio, che è stato arrestato, sarebbe tornato nella villetta del delitto e avrebbe ripulito le tracce di sangue, avvolto il cadavere in un tappeto e fatto sparire.

Fino a oggi, quando grazie alle sue indicazioni è stato ritrovato dagli investigatori.
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